RAI: ROMANI IN VIGILANZA SU ANNOZERO E ATTACCA DANDINI/ ANSA GARIMBERTI, POLITICA E CONDUTTORI SI CALMINO; SCONTRO SU CANONE (ANSA) - ROMA, 29 SET - Il caso Annozero, il canone Rai e il nuovo contratto di servizio: su questi temi la Vigilanza ascolterà domani il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, dopo il suo incontro di questa mattina con il presidente della commissione, Sergio Zavoli. Ma intanto il governo, nelle parole dello stesso Romani, apre un altro fronte polemico: il bersaglio è 'Parla con me', lo show di Serena Dandini che riparte stasera su Raitre, e in particolare la minifiction 'Lost in wc', ambientata in un lussuoso bagno che ricorda la residenza del premier Berlusconi a Palazzo Grazioli. "Mi risulta che stasera la Dandini mandi in onda tre minuti di recita dai bagni ricostruiti di Palazzo Grazioli, con ragazze non meglio identificate. L'ho appreso dai giornali. Vorrei capire cosa c'entri questo con il servizio pubblico", accusa Romani, che non vuole sentir parlare di satira e ribadisce il suo giudizio su Annozero: "Fa giornalismo militante". Di questo Romani parlerà domani a San Macuto, convocato all'unanimità dall'ufficio di presidenza dopo le frizioni dei giorni scorsi legate all'istruttoria avviata dal governo sul programma di Michele Santoro. L'esecutivo "ha piena facoltà di chiedere alla Rai cosa è successo sulla base del combinato disposto del contratto di servizio, del Testo unico e del codice etico", ripete il viceministro, evocando come precedente la "derisione delle istituzioni" che spinse l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a intervenire dopo le critiche di Beppe Grillo al Capo dello Stato Giorgio Napolitano (proposte da Santoro) e l'affondo di Marco Travaglio contro il presidente del Senato Renato Schifani (a Che tempo che fa). Il confronto con l'azienda ci sarà poi l'8 ottobre. "La convocazione del governo è diventata un colloquio al quale siamo stati invitati dal ministro Scajola e dal viceministro Romani", avverte il presidente della Rai Paolo Garimberti, provando a smorzare i toni della polemica. "Naturalmente andremo e sentiremo le motivazioni del governo. Ma intanto si è sdrammatizzata la situazione di confronto duro tra il governo e i vertici della Rai". Lo stesso Garimberti, però, chiede un passo indietro sia alla politica ("se ci lasciasse lavorare in pace ci farebbe un grande favore"), sia a "certi conduttori" ("Dovrebbero avere più senso di responsabilità e ricordare che il microfono non appartiene a loro, ma è di proprietà dell'editore e dei cittadini che pagano il canone"). Resta acceso, intanto, il dibattito sul canone, dopo il boicottaggio lanciato da Libero e dal Giornale. Un campagna alla quale il governo "é assolutamente contrario", assicura Romani, favorevole invece a "studiare correttivi legislativi che consentano di pagare tutti e forse anche pagare un pochino di meno", obiettivo per il quale si augura "un percorso parlamentare condiviso". Una delle ipotesi potrebbe esser l'aggancio del canone alla bolletta elettrica, come vuole la proposta del consigliere Rai Angelo Maria Petroni condivisa da tutto il cda. Il 'no' a una "tassa vecchia e iniqua", arriva subito dalla Lega Nord, che con il capogruppo in Vigilanza Davide Caparini apre però all'idea di riscuotere il canone attraverso la fiscalità generale, secondo la fascia di reddito, purché si ridefinisca il servizio pubblico. Dal Pd, il responsabile comunicazione Paolo Gentiloni chiede che "la riduzione dell'impatto della pubblicità sul servizio pubblico si accompagni a una revisione delle soglie antitrust sugli spot della tv commerciale", mentre l'Idv presenta un ordine del giorno per "abolire il canone, ma anche il tetto alla pubblicità della Rai" e l'Udc con Roberto Rao si dice pronta a inserire la proposta Petroni in un emendamento alla Finanziaria in caso di "ampia convergenza tra le forze politiche". "Non esiste tv pubblica in Europa senza canone", replica Garimberti, ricordando i 250 milioni di euro che ogni anno vengono coperti dagli introiti pubblicitari per realizzare i programmi di servizio pubblico. La Federazione degli editori, dice il presidente Carlo Malinconico, guarda con interesse al dibattito sul canone, come occasione per "una giusta redistribuzione delle risorse tra i vari media". (ANSA).